L’ultimo report pubblicato da AGCOM (L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) mostra un quadro concorrenziale più o meno immutato; le quote di Telecom Italia e Wind accusano una leggera flessione. Crescono Vodafone e H3G. Poste Mobile con il 50,3% è leader nei servizi mobili virtuali. Il traffico dati in mobilità segna un +46% rispetto al 2015. E oltre un milione di cellulari cambia operatore ogni mese.
Agli italiani piace cambiare.
Questo è il dato più significativo che emerge dall’ultimo report rilasciato da AGCOM: “Osservatorio n. 1 del 2017”. Sono infatti oltre 1.000.000 (un milione) i cellulari che ogni mese migrano verso altri lidi, in cerca di migliori condizioni.
Una propensione al cambiamento, quella degli italiani, che non è sfuggita nemmeno ai creativi. “Meglio cambiare, no?”, recitava così, infatti, lo slogan pubblicitario di una nota compagnia telefonica che qualche anno fa promuoveva le proprie tariffe facendo leva su questa attitudine della specie italica.
Ma cosa spinge gli utenti della telefonia mobile a questo costante esodo?
Il mantra quotidiano degli imprenditori, grandi o piccoli, che incontravo fino a poco tempo fa era essenzialmente uno: risparmiare, ridurre i costi della telefonia mobile in azienda. E questo ha spinto le compagnie telefoniche a una deleteria guerra dei prezzi.
Ma oggi, che lo spazio a disposizione per la riduzione dei costi sulla telefonia mobile si è esaurito, assistiamo a una inversione di tendenza: gli operatori cercano di aumentare i ricavi aumentando i canoni sui profili tariffari. Manovra che prende il nome di “modifica unilaterale delle condizioni di contratto” E in questi ultimi mesi di manovre di questo tipo se ne sono viste parecchie e da parte di tutte le compagnie.
Quindi, dicevo, se la voce “risparmio costi telefonici” non è più percorribile perché le tariffe sono un po’ tutte simili e perché a meno non si trova più niente, allora qual è il nuovo mantra quotidiano?
Cosa chiedono gli italiani al proprio operatore di telefonia mobile?
La mia esperienza come consulente per la telefonia aziendale mi porta a dire con una certa sicurezza che oggi i clienti chiedono essenzialmente una cosa, anzi tre: più giga, più giga, più giga.
Basta dare uno sguardo al report di AGCOM per rendersi conto della situazione. La slide che puoi vedere qui sotto direi che è abbastanza eloquente.
Nell’ultimo anno, il numero delle SIM con accesso a Internet è cresciuto del 5,7% arrivando a superare 53 milioni di unità, mentre i consumi medi (1,76 giga/mese) hanno registrato una crescita del 32,6% A fine 2016, il traffico dati complessivo risulta in aumento di circa il 46% rispetto ai corrispondenti volumi osservati per il 2015. Da dicembre 2012, le SIM che hanno svolto traffico dati sono passate dal 30,8% al 54,1% di quelle complessive. Poco meno dell’80% delle SIM che svolgono traffico dati adottano uno specifico piano dati.
Ripetiamolo: a fine 2016, il traffico dati complessivo risulta in aumento di circa il 46% rispetto ai corrispondenti volumi osservati per il 2015. Ecco cosa chiedono ogni giorno i clienti che incontro per lavoro.
Non voglio tediarti con i dati statistici sulla quantità di smartphone in circolazione e sull’ossessione che ci porta a consultare il telefonino centinaia di volte al giorno: basta guardarsi un po’ attorno per rendersi conto di quanto siamo dipendenti da questo strumento.
Ma io faccio un altro mestiere, non mi avventurerò quindi in analisi sociologiche del fenomeno né scoraggerò il tuo consumo di gigabyte.
Se ti senti “soffocare” dalle tecnologie per le comunicazioni, segui i consigli dell’amico Rudy Bandiera, che in proposito ha scritto un interessante (e anche simpatico) articolo sulla gestione delle notifiche del cellulare. Il pezzo è di qualche anno fa, ma molto attuale.
Lo trovi qui: “Le notifiche di app e social network sono il male di questo decennio”
Quello che invece posso dirti, dal punto di vista della telefonia in azienda, è che il bisogno di dati, di giga per i tuoi smartphone crescerà ancora in futuro, perché saranno sempre di più i servizi a cui potrai accedere da cellulare.
Ergo, non lesinare sulla quantità di traffico dati per le tue SIM. Una parte di quello che oggi hai risparmiato in telefonate e SMS (che non usa quasi più nessuno) investila in opzioni extra per fare traffico dati in mobilità.
Nel 2007 una tariffa “illimitata” con Vodafone ti costava la bellezza di 150 euro mese (gli altri operatori non erano da meno), e i megabyte che utilizzavi con le famigerate Vodafone Mobile Connect Card li pagavi a peso d’oro. Nota: ho scritto mega, non giga.
Oggigiorno un profilo all inclusive costa mediamente una trentina di euro/mese (prezzi che scenderanno ancora), e di solito include già una generosa quantità di gigabyte, almeno un paio al mese. Da giugno 2017, inoltre, cesseranno i costi di roaming in Europa: i minuti e i gigabyte acquistati in Italia potranno essere utilizzati anche all’estero. I tuoi consumi di gigabyte, quindi, aumenteranno ancora.
Ergo, se stai cambiando operatore, se devi aggiungere delle nuove utenze mobili al tuo contratto, o stai semplicemente rinnovando i piani tariffari dei tuoi cellulari aziendali, ricordati sempre di investire qualche euro in una maggior quantità di gigabyte rispetto a quelli già inclusi nei pacchetti all inclusive.
In futuro ti serviranno.