Il 21 maggio 1961 l’artista Piero Manzoni inscatolò le proprie feci in 90 barattoli – come quello che puoi vedere nell’immagine sopra – e ad ognuno di essi applicò l’etichetta “Merda d’artista”. Manzoni, poi, mise in vendita questi barattoli ad un prezzo pari all’equivalente in oro del loro peso che, come riportato sulla confezione, era di 30 grammi. Questa “opera d’arte” non mancò di suscitare scalpore e polemiche; ma la provocazione (e il concetto) che si celava dietro questo lavoro era tutt’altro che banale, e poteva essere riassunta così:
Tutto è arte, tutto è artistico se si è artisti, compresa la merda
L’arte concettuale, lo so, non è per il grande pubblico poiché i concetti e le idee espresse in questi lavori assumono più importanza del risultato estetico dell’opera stessa. E i più, solitamente, sono abituati a giudicare ciò che vedono e non a ricercare il significato più recondito – e a volte anche troppo criptico – che l’artista intende trasmettere con la sua opera.
Ma, sinceramente, tu li spenderesti 124.000 euro per della “Merda d’artista“? Perché, forse non lo sai, ma a tanto è stato battuto ad un’asta tenuta a Milano da Sotheby’s il barattolo numero 18 di Piero Manzoni.
Certo, qui siamo nel campo dell’arte, obietterai, e quello che oggi vale oltre 100.000 euro, domani potrebbe valere il doppio. Ma visto che ci troviamo in un ambito così volubile, quella che negli anni 60 fu considerata una provocazione geniale, nel tempo potrebbe anche perdere completamente il suo valore.
Chi può dire con certezza che non ci sia questo rischio? Ma quando, invece, parliamo di servizi e prodotti per le imprese, non vorresti possedere degli strumenti che ti permettano di misurare con precisione e con pochi dubbi la qualità e il valore effettivo di questi elementi?
Quando spendi migliaia di euro l’anno per la telefonia aziendale, non ti piacerebbe sapere se quello che ricevi in cambio è commisurato al tuo impegno finanziario? Oppure preferisci non pensarci e impegnare un sacco di soldi per della “Merda d’artista“, sperando di aver acquistato un’opera d’arte che si rivaluterà nel tempo?
COME VALUTARE CON PRECISIONE UN SERVIZIO DI TELEFONIA AZIENDALE
In pochi sanno che esistono strumenti di valutazione delle performance degli operatori di telefonia. Questi strumenti sono stati introdotti da AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) con diverse Delibere, e gli operatori hanno l’obbligo di comunicare i risultati delle loro misurazioni.
Gli indicatori presi in esame da AGCOM sono parecchi, ma qui ti riassumo i più importanti, quelli che devi conoscere e confrontare per essere certo di aver scelto un servizio e un gestore per la telefonia aziendale all’altezza delle tue aspettative:
- Tempo per l’attivazione del servizio di fonia voce.
- Tempi di risposta del servizio clienti.
- Reclami sugli addebiti.
- Accuratezza della fatturazione.
- Probabilità di mantenimento della connessione.
- Probabilità di trasferimento degli SMS al centro SMS.
- Tempo di riparazione dei malfunzionamenti.
- Tasso di malfunzionamento per linea.
- Tempo di fornitura dell’allacciamento iniziale.
Gli operatori di telefonia fissa/mobile sono obbligati a pubblicare sul loro sito internet la descrizione degli indicatori, i resoconti semestrali, le relazioni annuali e gli obiettivi per l’anno in corso.
In questa pagina web di AGCOM troverai raggruppati i collegamenti che portano ai siti web di tutti gli operatori di telefonia e a quelle pagine specifiche dove poter leggere e scaricare la descrizione degli indicatori, i resoconti semestrali, le relazioni annuali e gli obiettivi di qualità per l’anno in corso.
Non lasciarti guidare dal caso. I prodotti/servizi dei gestori di telefonia non sono tutti uguali, e incappare in un prodotto/servizio con dei bassi standard di qualità penalizzerà in primis la tu azienda, oltre che il tuo portafogli.
Al prossimo post.