Ore 7:00, ormai sono sveglio da più di un’ora. Mi alzo, mi lavo, mi vesto, faccio colazione… salto in macchina. Direzione Milano: vediamo se riesco ad arrivare in ufficio a un’ora decente.
Sono in tangenziale: è deserta! In meno di 15 minuti l’attraverso tutta. Esco a Corvetto, affronto il cavalcavia dove di solito rimango imbottigliato, ma stamattina mi butta bene. Anche qui me la cavo in una manciata di secondi.
Ore 8:50, sono davanti al mio ufficio. Vedo infinite possibilità di parcheggio. Ma dove sono finiti tutti quanti? Squilla il cellulare. Rispondo al volo senza nemmeno controllare il display per capire chi mi stia cercando.
“Pronto!” rispondo.
“Marucci, sono Villa!” Un mio grosso cliente di Milano che mi ha appena ordinato una partita di iPhone. Cellulari che facciamo fatica a consegnare, tempi di attesa di settimane. Mi preparo a subire la solita ramanzina da parte di un manager messo sottto pressione dalla direzione.
“Grazie per essere riuscito a consegnarci i telefoni in così breve tempo” mi sento dire.
“…Ah! Quindi sono già arrivati?” rispondo incredulo.
“Sì, esatto.”
“Ok, adesso vi serviranno le nano SIM… Quando posso passare a portarvele?”
“Non ce n’è bisogno, sig. Marucci. Nella confezione TIM ha inserito anche quelle”
“Magnifico!” rispondo ancora più incredulo.
“Allora per attivarle le mando un modulo precompilato che dovrà far firmare all’amministratore delegato. Così possiamo procedere col cambio”
“Sig. Marucci?”
“Sì?”
“Non serve il modulo. Abbiamo chiamato il 191, ci hanno risposto in 3 squilli e i suoi colleghi del call center hanno provveduto ad attivare tutte le nuove sim in breve tempo”
“Ah… Bene!!”
“Grazie ancora, sig. Marucci. Arrivederci”
“Arrivederci”
Finalmente sono alla mia scrivania. Accendo il PC, scarico la posta e mi preparo al consueto diluvio di richieste di informazioni, istanze, reclami… Macché! Vedo solo tre mail in tutto. Una è di mia moglie Tiziana che mi manda una poesia di Natale; un’altra ancora è del mio amico d’infanzia Enrico, che mi chiede quando mi decido ad andare a trovarlo; l’ultima è quella di un cliente: “Egregio sig. Marucci, ho ricevuto la prima fattura TIM dacché abbiamo stipulato il contratto di telefonia per la mia azienda. Ci tenevo a dirle che, diversamente dal solito, non ho riscontrato il benché minimo errore. Ci sono tutti gli sconti che mi aveva promesso e i conti tornano al centesimo. Grazie ancora di tutto e buon Natale a lei e famiglia”
Driiin Driiin Driiin, allungo la mano verso l’oggetto da cui proviene questo trillo ripetuto… Mi sveglio. Sono nel mio letto. Accidenti, stavo sognando di essere in ufficio! Stavo sognando di cose di lavoro; di clienti soddisfatti, di giornate dove tutto ingrana con precisione…
Mi alzo, mi lavo, mi vesto, faccio colazione… salto in macchina. Direzione Milano: vediamo se riesco ad arrivare in ufficio a un’ora decente. Una sensazione di déjà vu mi accompagna per tutta la mattina.
Sono in tangenziale: davanti a me un muro di auto e camion! Mi ci vuole un’ora e mezza per attraversarla tutta. Esco a Corvetto, affronto il cavalcavia: imbottigliato anche quello, stamattina mi butta proprio bene…
Ore 10:15, sono davanti al mio ufficio. Nessuna possibilità di parcheggio. Squilla il cellulare. Rispondo al volo senza nemmeno controllare il display per capire chi mi stia cercando.
“Pronto!” rispondo.
“Marucci, sono Villa!” un mio grosso cliente di Milano che mi ha appena ordinato una partita di iPhone. Cellulari che facciamo fatica a consegnare, tempi di attesa di settimane. Mi preparo a subire la solita ramanzina da parte di un manager messo sottto pressione dalla direzione.
“Grazie per NON essere ancora riuscito a consegnarci i telefoni richiesti” esordisce così.
“Ah! Quindi non sono ancora arrivati?” maledetti corrieri, maledetta logistica, maledetti tutti, penso.
“No, infatti!” sempre più scocciato.
“Ok, adesso verifico a che punto è l’ordine e l’aggiorno. Purtroppo ci sono ritardi nelle consegne e anche problemi di disponibilità”
“Non c’è bisogno che controlli, sig. Marucci. Annulli l’ordine degli iPhone, li abbiamo comprati direttamente in negozio.”
“Mi spiace! Avrete bisogno delle nano SIM, immagino?!” provo ad introdurre un nuovo argomento.
“Abbiamo anche quelle, ma non riusciamo a metterci in contatto con il vostro call center per effettuare il cambio.”
“Ah! Allora le mando un modulo precompilato per richiedere l’attivazione. Mi dia il tempo di prepararlo…”
“Va beh, allora aspettiamo ‘sto benedetto modulino.”
“Click” chiude la telefonata senza nemmeno salutare.
Sono alla mia scrivania. Accendo il PC, scarico la posta e mi preparo al consueto diluvio di richieste di informazioni, istanze, reclami… Come volevasi dimostrare, 37 mail in tutto. Questa è la prima che apro:“Egregio sig. Marucci, ho ricevuto la prima fattura TIM dacché abbiamo stipulato il contratto di telefonia per la mia azienda. Come al solito non si capisce niente, e vedo anche diversi errori. Non ci sono tutti gli sconti che mi aveva promesso e i conti non tornano proprio per niente. L’aspetto di persona per avere dei chiarimenti. Nell’attesa di incontrarla, buon Natale a lei e famiglia”
Vorrei tornare a dormire. Vorrei tornare a sognare.
Buon Natale a tutti.
P.S. Ogni riferimento a cose, fatti e persone non è assolutamente casuale.